Tiresias
@ Teatro Arena del Sole - Sala Thierry SalmonGiorgina Pi torna a confrontarsi con la drammaturgia di Kae Tempest, artista londinese che mescola rap, poesia, politica e musica dando vita a uno stile unico. Tratto da Hold your own/Resta te stessa, lo spettacolo vede in scena la figura di Tiresia, il veggente che sa, che conosce ciò che si dovrebbe fare.
Tiresia è al di fuori dell’ordine naturale, è un corpo che vive più sessualità, più età in una vita. I suoi occhi possono leggere il futuro.
Tramite tra l’umano e il divino, Tiresia è fuori dalla retorica del potere e vive in mezzo alle piccole cose. Kate Tempest lo/a osserva vagare: ragazzino timido, giovane donna, anziano solitario e molto altro.
Tante vite in una vita, tante e tanti noi in continua metamorfosi per rimanere ciò che scopriamo di essere.
Un corpo solo, quello dell’interprete Gabriele Potoghese, segue orme poetiche e sonore, per le strade di un mondo che morendo rinasce.
Hold your own/Resta te stessa di Kae Tempest corteggia così Tiresia di Eliot che identifica l’indovino nel poeta, che sa unire il misterioso tema dell’origine insieme alla veggenza del non ancora.
Note:
“Facciamo allora che i versi siano in carne ed ossa, proprio come nella spoken word poetry, mettiamoci in cerchio ad
ascoltarli.
La nostra vita di adesso è lacerata e frastornata da ferite ancestrali dovute a questa nuova peste e da pressioni soffocanti causate dalla ferocia rinnovata del capitalismo. Difficile trovare la forza di restare se stesse/i.
Abbiamo chiesto aiuto a chi non ha bisogno di guardare per sapere. Tiresia per noi è un rito. “Tiresia, vienici a parlare” chiede Kate Tempest e noi con lei. Stavolta ti ascolteremo.
Siamo qui che vogliamo capirti. Sappiamo che vedi fino in fondo nel passato, tu non perdi la memoria come noi, non ti preoccupi di piacere, sei povero, vecchio, vagabonda, sporco, trans, in mezzo alle cose, sempre imprevisto. Qualcosa nel crepuscolo in arrivo sussurra di non tormentarsi le mani. Non importa ciò che oggi perdiamo. Non è ancora domani.”
un progetto di Bluemotion
da Hold your own/Resta te stessa di Kate Tempest
traduzione di Riccardo Duranti
regia Giorgina Pi
con Gabriele Portoghese
dimensione sonora Collettivo Angelo Mai
una produzione Angelo Mai/Bluemotion
bagliori Maria Vittoria Tessitore
echi Vasilis Dramountanis
costumi Sandra Cardini
luci Andrea Gallo
accompagnamento Benedetta Boggio
foto di Lau Chourmo