Teatro comunale Laura Betti
@ Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Renostagione multidisciplinare 2023-24
I grandi nomi della scena, il teatro di parola, che lambisce poesia e letteratura, gli spettacoli acclamati dal pubblico e quelli che il pubblico ancora non si aspetta di vedere. E poi la musica, la danza e un San Silvestro speciale da festeggiare in comunità: sono questi gli ingredienti della stagione multidisciplinare 2023/24 del teatro comunale “Laura Betti” di Casalecchio di Reno, per il nono anno gestito da ATER Fondazione. Un percorso che mette in fila parole chiave importanti – dalla libertà, all’amore, al tempo – e che censisce sguardi e linguaggi originali che ci restituiscano un racconto, a volte allarmato ma mai perduto, del presente.
Inaugura la stagione, venerdì 17 novembre nell’ambito di Politicamente scorretto, lo spettacolo scritto e interpretato da Paolo Nori. Si intitola La libertà. Primo episodio, ed è un primo tentativo, spiega Nori, la prima tappa di un percorso possibile; perché – prosegue – “un discorso sulla Libertà che, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia in grado di giungere ad una conclusione, che sia quindi in qualche modo finito, o definitivo, non è possibile”. Al centro dello spettacolo due figure straordinarie della letteratura russa, Daniil Charms e Iosif Brodskij, che con le loro opere e la loro vita hanno cantato e incarnato, forse, quell’idea di libertà che l’avvocato anarchico Pietro Gori aveva espresso così: “Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà.”. Mercoledì 6 dicembre fa tappa a Casalecchio Marco Paolini con il suo Antenati. The grave party, uno spettacolo che ripercorre l’evoluzione della nostra specie, attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono. Alla parola è affidato il compito di far vedere questa stirpe di funamboli che ci ha preceduto e da cui abbiamo ereditato difetti e virtù. Un lavoro che affronta i temi dell’evoluzione e dell’ecologia, ma in quella chiave epico-comica che è la cifra stilistica di Paolini. Venerdì 12 gennaio arriva la musica con il concerto di Frida Bollani Magoni, pianista dal talento raro, figlia d’arte di Stefano Bollani e Petra Magoni. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, comincia a studiare regolarmente pianoforte classico all’età di 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille, essendo lei ipovedente. Nonostante la giovane età (classe 2004), ha collaborato con l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi (Jazz Big Band) sia come cantante che come pianista esibendosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Venerdì 26 gennaio è la volta di un’altra protagonista della scena contemporanea: al teatro Laura Betti arriva Marta Cuscunà con Corvidae. Sguardi di specie, la serie tv scritta per il programma di RAI 3 La Fabbrica del Mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani. La serie, ora, esce dallo schermo e arriva in teatro con tre stagioni in cui uno stormo di corvi regala una prospettiva diversa sui danni che come specie abbiamo combinato al Pianeta e sulle possibilità che abbiamo di rimediare. Uno spettacolo che ci interroga sulla possibilità di realizzare una nuova armonia fra la natura e un progresso finalmente sostenibile attraverso lo sguardo comico e disincantato di uno stormo di corvi meccanici. Appuntamento venerdì 16 febbraio con Mariangela Gualtieri che porta in scena Il quotidiano innamoramento, un rito sonoro che dà voce ai versi di Quando non morivo, ultimo suo libro pubblicato da Einaudi, e li intreccia ad altri del passato. Il tentativo resta quello di rendere ciò che Amelia Rosselli chiamava ‘incanto fonico’, quel bagno acustico che sprofonda ognuno in se stesso e allo stesso tempo tiene viva e unita la comunità dei presenti. Sabato 2 marzo è il giorno di César Brie con la prima regionale di Re Lear è morto a Mosca: uno dei più grandi teatri del Novecento, il Teatro Ebraico di Mosca (Goset), è quasi sconosciuto al mondo intero. I 2 straordinari attori-autori protagonisti di tutte le creazioni del Goset sono stati assassinati: Michoels per ordine di Stalin in un finto incidente stradale e Zuskin dalla polizia politica che lo ha rapito nell’ospedale in cui era ricoverato. Re Lear è morto a Mosca ripercorre la loro carriera a partire dal funerale di Stato accordato a Michoels, dove Zuskin rievoca l’inizio della loro collaborazione. Il cartellone prosegue poi venerdì 15 marzo con un appuntamento di danza, cioè Ambra Senatore e il suo Col tempo: dieci anni dopo la prima pièce di gruppo, Passo, Senatore si lancia in una nuova creazione con la complicità in scena di Matteo Ceccarelli, Claudia Catarzi, Caterina Basso, un quartetto di danzatori che si interroga sul senso dell’esistenza e sulla felicità. Sabato 23 marzo appuntamento va in scena Cirano deve morire, spettacolo concerto di Leonardo Manzan con Paola Giannini, Michele Eburnea, Giusto Cucchiarini Vincitore del Bando Biennale college indetto dalla Biennale Teatro di Venezia 2018. È una riscrittura per tre voci del Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand, uno spettacolo con testi e musiche originali dal vivo che trasforma la poesia di fine ’800 in potenti versi rap. Rime taglienti e ritmo indiavolato affrontano in modo implacabile il tema della finzione attraverso il racconto di uno dei più famosi triangoli d’amore della storia del teatro: la storia di due amici e la donna di cui entrambi si innamorano. Chiude la stagione, venerdì 12 aprile, Stasera sono in vena, acclamato spettacolo di Oscar De Summa, ironico e amaro al tempo stesso, in cui racconta parte della sua adolescenza in Puglia, negli anni Ottanta: sono gli anni in cui si è formata la Sacra Corona Unita, organizzazione che ha allargato i suoi settori di investimento scoprendo che il disagio umano è una delle cose che in assoluto rendono di più sul mercato. Un racconto semplice sul piano-sequenza di una terra che decide di cambiare direzione, di appropriarsi del proprio male.
Il 31 dicembre, per aspettare il nuovo anno, torna il Capodanno di Comunità, che quest’anno avrà due mattatori d’eccezione, Franz Campi e Giorgio Comaschi, con il loro spettacolo Canzoni da mangiare – Tutto quello che ha a che fare con il cibo, musica compresa, al termine del quale si attenderà tutte e tutti insieme la mezzanotte per un brindisi benaugurale.
Tutti gli spettacoli iniziano alle 21, i biglietti interi costano 18 euro, eccetto lo spettacolo del 31 dicembre, per il quale il biglietto costa 25 euro. Sono previste diverse formule di abbonamento, con costi variabili: l’abbonamento a tutti e nove i titoli (eccetto lo spettacolo di capodanno) costa 120 euro, il carnet libero a cinque titoli costa 80 euro. Previsto anche un abbonamento speciale per under 29 e per famiglie con figli e figlie adolescenti: si chiama “Generazioni a teatro”, comprende 3 spettacoli ( Corvidae. Sguardi di specie, Cirano deve morire, Stasera sono in vena) e costa 35 euro. L’abbonamento Politicamente scorretto, in vendita a partire dall’omonimo festival a Casalecchio, costa invece 40 euro e comprende quattro titoli: La libertà, Antenati, Corvidae, Stasera sono in vena.